Che faccia hanno PARASSITI?

BY Viola Grosso IN No comments

Ero partita con l'intento di scrivere come proteggo Shaira e Birillo dai parassiti, ma poi mi sono chiesta "E dei parassiti non ne parliamo?", quindi ecco qua: vediamo che faccia hanno i parassiti (per quanto riguarda cani e gatti) più diffusi in Italia.

Per prima cosa parliamo di VERMI, parassiti interni o endoparassiti:

VERMI PIATTI

  • Echinococcus granulosus
Questo verme è molto diffuso in Italia, soprattutto in Sardegna. Può essere lungo al massimo 7mm.
Ha come ospite intermedio (dove sviluppa, con presenza o meno di sintomi) gli erbivori (soprattutto gli ovini) o gli onnivori, quindi anche l'uomo. L'ospite definitivo (dove troviamo la forma adulta che si riproduce, con presenza o meno di sintomi) è, invece, un carnivoro.
Il "sacchettino" che vedete in fondo, detto "proglottide gravida", contiene le uova del parassita. Il cane, se infetto, libera la proglottide con le feci, la quale a sua volta libera le uova. Tramite vari fenomeni meccanici (calpestio, dilavamento terreno, ecc), le uova possono essere trasportate nell'ambiente, e se raggiungono i pascoli, possono essere ingerite dagli erbivori, dove raggiungono fegato e polmoni o a volte cuore e sistema nervoso (soprattutto cervello).
Il cane si infesta nutrendosi di visceri infetti, mentre l'uomo si infesta tramite contatto diretto (per intenderci, una carezza ad un cane infetto, e poi ci si posta la mano alla bocca!).
Le uova di questo parassita sono in grado di resistere nell'ambiente anche un anno.
Nel cane non dà sintomi, ma nell'uomo provoca gravi danni (infezione, ittero, emoraggie, ecc...).



  • Echinococcus multilocularis
Ha forma simile a quella dell'Echinococcus granulosus e ha come ospite definitivo la volpe, ma può infestare anche cani e gatti. L'ospite intermedio è rappresentato dall'arvicola, una preda delle volpi, che può infestarsi nutrendosi di vegetali infestati da feci di volpe infetta.
Può infestarsi anche l'uomo, nutrendosi di frutti di bosco inquinati da feci di volpe, o tramite contatto diretto (tramite il pelo degli ospiti definitivi).
In realtà non è ancora diffusa in Italia, ma visto che le volpi della Savoia e del sud dell'Austria sono infette, si presume che presto arriverà anche da noi.
  • Taenia Hydatigena
Ha come ospiti intermedi erbivori (ovi-caprini e bovini) o onnivori (suini), mentre ha come ospiti definitivi carivori come cani e gatti, ma anche l'uomo.
Parassitano soprattutto il fegato, dove troviamo la forma larvale che ha una classica forma "a fiaschetta" e prend il nome di "Cysticercus tenuicollis" per via del collo sottile ed allungato.
Anche in questo caso cani e gatti si infettano nutrendosi di carni infette.
  • Multiceps multiceps
Questo parassita può raggiungere anche il metro di lunghezza. Anche in questo caso gli ospiti intermedi sono gli ovicaprini che si infestano nutrendosi di fieno infetto. L'ospite definitivo è il cane, ma anche il lupo o la volpe, che si infesta mangiando il cervello di ovicaprini infetti.
Nell'ospite intermedio i danni sono notevoli e gravi nell'ospite definitivo, invece, i sintomi si riconducono alla sola eliminazione delle uova.
  • Dipylidium caninum (tenia cocumerina)
Può essere lungo fino a 70-80 cm e vive nell'intestino tenue del cane, che rappresenta l'ospite definitivo e non presenta sintomi.
I piccoli uncini sulla "testa" (scolice) permettono l'adesione alla parete intestinale.
L'ospite intermedio è rappresentato dalle PULCI, in quanto le larve di questo altro parassita, sono ghiotte delle proglottidi di questa tenia. All'interno della larva e della pupa della pulce, la tenia matura, ma l'adulto comparirà solo quando la pulce entrerà in contatto con l'animale poichè per lo sviluppo dell'adulto di Dipylidium caninum, è necessaria una temperatura di almeno 30° C.
L'ospite definitivo, che oltre al cane può essere l'uomo o il gatto, si infesta ingerendo le uova durante le operazioni di grooming.



Ecco qua un piccolo schema riassuntivo generale per le tenie (o vermi piatti) che ho trovato sul sito www.pet-informed-veterinary-advice-online.com:



VERMI TONDI
  • Anchilostomi (Ancylostoma caninum e Uncinaria stenocephala)
Ancylostoma caninum
Uncinaria stenocephala
Questi sono i primi vermi tondi che incontriamo. Ancylostoma caninum è ematofago (si nutre di sangue), mentre Uncinaria stenocephala si nutre di plasma. Vivono nel duodeno dei carnivori, alla cui parete si attaccano grazie ai dentini presenti nella cavità boccale.
Le uova originano le forme larvali solo se la temperatura esterna è superiore ai 15 °C. La forma larvale attraversa 3 stadi, e proprio la larva di terzo stadio è quella infettante per il cane. L'infezione può avvenire tramite ingestione diretta delle uova, per via cutanea e per via galattogena (le larve si immagazzinano nella ghiandola mammaria della madre e, tramite il latte, vengono trasmesse alla cucciolata). Una volta adulto, il parassita, raggiunge il duodeno dove depone le uova e inizia un altro ciclo. Il ciclo dura circa 2-3 settimane.
Il cane, tra gli altri sintomi, può manifestare abbattimento, anemia (mucose pallide), diarrea nerastra (colore dato dalla presenza di sangue nelle feci) e pelo opaco.
  • Ascaridi (Toxascaris leonina, Toxocara canis e Toxocara cati)
Sono parassiti che hanno forma simile e possono raggiungere i 10cm di lunghezza.
Toxascaris leonina parassita sia cani che gatti, mentre Toxocara canis e Toxocara cati sono specie-specifici per cane e gatto.
Si localizzano  livello dell'intestino tenue, molto fertili, e producono circa 200000 uova al giorno. Le uova possono sopravvivere nell'ambiente esterno anche un anno, ma appena emesse non sono infettanti. Per essere infettanti devono contenere la larva di secondo stadio, che necessita di temperature superiori ai 15°C e un adeguato tasso di umidità. Il cane si infesta ingerendo le uova e lo sviluppo del parassita avviene in modo differente a seconda dell'età dell'animale: se colpisce cuccioli dalle 3 settimane ai 3 mesi, il parassita colpisce il tratto enterico, il fegato e i polmoni; se colpisce soggetti di età superiore ai 3 mesi, il parassita colpisce il tratto enterico, il fegato, e poi, tramite il sistema circolatorio raggiunge gli altri organi.
Generalmente gli animali intorno ai 6 mesi-1 anno attuano un processo di autosterilizzazione, infatti è difficile riscontrare soggetti infatti oltre questa età (le mamme possono infettarsi pulendo i piccoli).
Gli animali infetti spesso presentano vomito, diarrea, dolorabilità addominale e opacità del pelo.
Anche l'uomo si infetta ingerendo le uova, e ciò può comportare l'insorgenza di due sindromi (LMV o sindrome da larva migrans visceralis e LMO o sindrome da larva migrans ocularis).
  • Dirofiaria immittis
Microfilaria
Dirofilaria immittis
Il parassita è il responsabile della filariosi canina. Il maschio raggiunge i 18 cm e ha la parte distale "a cavatappi", le femmine i 30cm.
Il vettore (ospite intermedio) di questo parassita è la zanzara (generi Culex, Aedes, Anopheles).
Il parassita vive nel cuore destro e nell'arteria polmonare e le sue diramazioni.
Le femmine eliminano larve, dette microfilarie, che vengono liberate nel torrente circolatorio del cane infetto.
La zanzara, pungendo il cane infetto, ingerisce la microfilaria, che all'interno dell'insetto matura a larva di terzo stadio, e poi ritorna nell'apparato boccale. Al pasto successivo, la zanzara, deposita la microfilaria sulla pelle del nuovo individuo, e questa, tramite il foro effettuato dall'insetto, penetra nel torrente ematico e in 3-4 mesi raggiunge il cuore e l'arteria polmonare dove, dopo 6-7 mesi, potremo trovare gli individui adulti. I danni si hano a livello cardiaco e tra i primi sintomi comparirà un'affaticamento dell'animale.
Anche il gatto può entrare in contatto con le microfilarie, ma lo sviluppo dell'animale adulto è raro.
L'uomo può infettarsi, ma in Itaa sono più frequenti casi di filariosi cutanea, dati da Dirofilaria repens.
Perchè il parassita possa compiere il suo ciclo sono necessarie temperature sopra i 18°C e un'elevata umidità. In Italia è molto diffusa, soprattutto al nord.

Ecco una mappa che indica la distribuzione della filaria


Eccoci ora a parlare di ECTOPARASSITI, esterni, che possono essere insetti o aracnidi:
  • Demodex canis
Questo parassita è il responsabile della rogna demodettica (o demodicosi o rogna rossa).
Colpisce soprattutto i cani, ma è riscontrabile anche nel gatto.
Si tratta di un acaro piccolissimo (lungo 250 micron e largo 40-50).
Parassita il follicolo pilifero, nutrendosi di detriti cellulari e sebo. Si riproduce sulla superficie cutanea e in seguito alla morte del maschio, le femmine penetrano nei follicoli e ovodepongono. Alla schiusa delle uova, le larve mutano a ninfa  poi ad adulto, il quale torna in superficie per riprodursi e chiudere il ciclo (un ciclo dura dalle 3 alle 5 settimane).
Non è una malattia contagiosa e non si trasmette all'uomo. Ad ammalarsi sono soprattutto gli animali giovani (è difficile da riscontrare oltre i 3 anni).
La demodicosi esiste in 2 forme: localizzata, lesioni tondeggianti in focolai localizzati, o generalizzata, con lesioni diffuse e più gravi, associate a infezioni batteriche e presenza di pus. Preferenzialmente si può riscontare su testa, collo, petto e pliche anteriori degli arti e inoltre sono riscontrabili eritema, alopecia o diradamento del pelo e seborrea.
  • Sarcoptes scabiei var. canis
Questo piccolo acaro è il responsabile della scabbia (o rogna sarcoptica). L'uomo può infestarsi, ma con la var. hominis perchè sono parassiti specie-specifici (esistono anche suis, bovis, ecc).
La femmina scava dei piccoli tunnel nell'epidermide del cane e depone le uova. Da qui, le larve diventano ninfe di primo e secondo stadio. Il ciclo si svolge in 2-3 settimane poichè il parassita è dotato di pochissima resistenza nell'ambiente esterno.
L'infezione si manifesta con un forte prurito e colpisce zone con cute sottile e poco pelo. Si possono avere lesioni dette papule ed escoriazioni.
Il padrone del cane infetto, nel 30% dei casi, presenta pseudoscabbia.
La parassitosi si trasmette tramite contatto diretto.
Non esiste la var. cati/felis.






  • Otodectes cynotis
È il parassita (acaro) responsabile della rogna otodettica. Vive principalmente a livello del condotto acustico esterno e casa circa il 10-15% delle otiti nel cane e l'84% nel gatto.
Dall'orecchio l'infezione si può estendere ad altre zone del corpo, come collo, groppa e dorso. Anche in questo caso si manifesta con il prurito, ma non potendosi grattare all'interno dell'orecchio, l'animale si procurerà delle escoriazioni retroauricolari, scuoterà continuamente la testa, posizionerà in modo anomalo le orcchie e la testa e, sfregando su superfici dure, potrà causarsi ematomi.
All'interno dell'orecchio troveremo un cerume brunastro scuro che potrà essere terreno di crescita per altri germi, oltre che per i parassiti.
Anche in questo caso ha molta importanza per la diffusione il contatto diretto, ma questo parassita, rispetto al precedente, è dotato di maggiore resistenza nell'ambiente esterno.
Nell'uomo può causare una dermatite papulare transitoria.
  • Notoedres cati
Causa la rogna notoedrica, soprattutto nel gatto. Si presenta molto simile a Sarcoptes Scarabei, ma ha dimensioni minori.
La rogna notoedrica è molto contagiosa e molto diffusa nelle colonie feline.
Si manifesta con lesioni cutanee crostose poste tra i padigioni auricolari e da qui può estendersi al bordo delle orecchie, alle palbebre e al collo, ma a volte può arrivare anche alla zona perianale e alle parti distali degli arti.
Nell'uomo è responsabile della pseudoscabbia.




  • Pulci
Hanno un ciclo biologico che può variae dalle 3 settimane (in condizione ottimali) ai 2 anni.
La pulce adulta ovodepone dopo un pasto di sangue. L'ovodeposizione avviene a livello del pelo, ma siccome le uova non sono dotate di mezzi di adesione, ricadono nell'ambiente esterno. Le larve si nutrono di detriti alimentari ed escrementi della forma adulta che trovano nell'ambiente. Dalla forma larvale, passa poi allo stadio di pupa che maturerà poi ad adulto solo quando ci sarà a disposizione un ospite.
La prevenzione va fatta, quindi trattando sia l'animale, che l'ambiente.
Le pulci possono avere due tipi di azione patogena:
- indiretta, in cui inoculano nell'ospite agenti patogeni come per esempio virus del coniglio, agenti della tularemia e il dipylidium caninum (visto sopra);
- diretta, che si manifesta con sottrazione di sangue che può portare anemia in soggetti giovani o malati, formazione di papule cutanee e  dermatite allergica da puntura di pulce (DAPP).
  • Zecca dura
Le zecche posson essere a uno, due o tre ospiti, a seconda del numero di ospiti coinvolti nel suo ciclo biologico.
Sono in grado di inoculare altri agenti infettanti.
Le zecche di maggior interesse per quanto riguarda i cani (inoculano Babesia canis sono:
- Rhipicephalus sanguineus che è in grado di colpire tre ospiti differenti. Ha colore scuro e la forma adulta si trova soprattutto in primavera, mentre gli stadi intermedie si trovano anche in estate, quindi l'infezione è possibile tutto l'anno tranne che in inverno. Questa zecca predilige l'ambiente interno come canili e case;
- Dermacentor, invece, predilige l'ambiente esterno come aree suburbane e ambienti silvestri. Il pasto di sangue sul cane è effettuato solo dalla forma adulta, e la possiamo trovare soprattutto in primavera e in autunno.
  • Babesia canis (Babesia gibsoni nelle aree tropicali)
Causa di una malattia chiamata piroplasmosi o babesiosi.
L'agente infettante è diffuso soprattutto nel sud dell'Europa e nei paesi tropicali, e il vettore di questo parassita è la zecca dura.
L'infezione provoca anemia, e i globuli rossi dell'animale colpito, prsentano al loro interno la forma infettante del parassita, con la caratteristica forma simile a una fiammella.
La zecca, cibandosi di sangue, assume i pre-gameti che al suo interno maturano (gameti femminili e maschili), si incontrano e originano lo zigote che continuano la maturazione e poi vengono distribuiti alle ghiandole salivari e all'ovaio del vettore. Al pasto successivo, su un nuovo animale, la zecca, sarà in grado di trasferire l'agente della babesiosi al nuovo ospite.
La malattia può portare a febbre e crisi emolitica (rottura delle cellule sanguigne).
Il gatto è più resistente all'infezione

Distribuzione della babesiosi
  • Neospora caninum
È un parassita obbligato, molto simile a Toxoplasma (vedi sotto).
Si presentain molte specie, ma  ha nel cane il suo ospite definitivo (il cane è l'unico che può eliminare le uova).
Dopo l'eliminazione delle uova d parte del cane, queste vengono assunte dall'ospite intermedio all'interno del quale maturano e possono giungere alla mammella (passando quindi al latte e poi ai piccoli), o alla placenta (danneggiando il feto).
Il cane può infettarsi mangiando placente di animali infetti, oppure nutrendosi di carni di ospiti intermedi infetti perchè il parassita compie un ciclo extra intestinale grazie al quale può infettare i tessuti.
Nel cane, il parassita compie il suo ciclo nell'intestino in 8-13 giorni.
  • Toxoplasma gondii
Responsabile della toxoplasmosi.
Il ciclo ha come ospite in grado di eliminare uova nell'ambiente il gatto. Le uova eliminate dal gatto sono in grado di infettare acqua, vegetali e altre specie animali tra cui l'uomo. Anche in questo caso si ha un ciclo extra intestinale con l'infezione dei tessuti.
L'infezione avviene quindi cibandosi di carni infette (crude o poco cotte).
Il gatto si infetta nutrendosi di vegetali o carni infette. L'infezione in genere si manifesta nel primo semestre di vita del gatto e dura circa 2 settimane a cui segue un fenomeno di autosterilizzazione che dona immunità a vita all'animale.
Gli ospiti intermedi si possono infettare a seguito dell'assunzione di cibi contaminati dalle uova. All'interno dell'animale, i parassiti, dall'intestino, passano tramite il sangue e la linfa, alle cellule del fegato, all'interno delle quali si moltiplicano fino a portare alla rottura delle cellule per poi ritornare nel circolo sanguigno. Dopo un certo numero di cicli si forma una cisti contenente ancora forme intermedie del parassita, e queste cisti si possono trovare in tutti i tessuti (anche quelli che si mangiano!).
Nella maggior parte dei casi l'infezione è asintomatica, ma a volte possono manifestarsi bronco-polmonite, segni gastro-enterici o segni nervosi.
L'uomo può infettarsi in diversi modi, soprattutto mangiando carni infette crude o poco cotte, ingerendo terra o piante contaminate o tramite la penetrazione dei parassiti grazie a una ferita.
  • Leishmania
Esistono molte varianti di Leishmania.
La manifestazione della Leishmaniosi nel cane è generalizzata perchè colpisce contemporaneamente organi interni e porzioni cutanee, mentre nell'uomo può essere di tipo viscerale, cutanea e muco-cutanea.
Leishmania infantum è la specie di maggior interesse per noi, in quanto è quella che si trova nel bacino del Mediterraneo. Si può presentare in due forme:
- promastigoti, si trovano all'interno del vettore e sono dotati di flagello;
- amastigoti, si trovano nell'ospite e non sono doati di flagello.
è trasmessa tramite un vettore: il flebotomo (pappatacio), una zanzara in miniatura che si nutre di sangue e linfa. L'attività del flebotomo è soprattutto notturna e si ha con temperature superiori ai 16°C.
Quando il flebotomo non infetto si nutre su un soggetto portatore di macrofagi (cellule immunitarie) contenenti amastigoti e, insieme al sangue, ingerisce anche quest'ultime. Nell'intestino del flebotomo, gli amastigoti maturano a promastigoti e poi migrano nelle ghiandole salivari. Al pasto successivo del vettore su un altro animale, il parassita passa dalle ghiandole salivari al nuovo ospite. Nel nuovo ospite i promastigoti attivano i macrofagi e li colonizzano, e si trasformano poi in amastigoti. Grazie ai macrofagi Leishmania è in grado di raggiungere fegato, milza e midollo osseo.
Il cane è il serbatoio principale di Leishmania perchè, se infettato, non muore o muore in tempi molto lunghi e può esser punto da un altro flebotomo. Il gatto può essere infettato ma non può fungere da serbatoio poichè c'è una scarsa localizzazione di Leishmania nella cute.

In rosso sono indicate le zone ad alto rischio, anche se è in continua diffusione


Fonti: dispensa di Parassitologia - Prof. Rossi
          appunti
Immagini: Google Immgini


Dunque ecco qua che "faccia" hanno i principali parassiti che possono colpire i nostri pets di casa.
Se avete critiche o suggerimenti, li aspetto nei commenti qua sotto.
Ciao, al prossimo post oppure ci trovate sui nostri canali Social!

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